ERNIA DEL DISCO o LOMBOSCIATALGIA
L’ernia del disco lombare o lombosacrale costituisce una frequente fonte di dolore per molte persone. Il disco intervertebrale è composto da un nucleo polposo gelatinoso e da una guaina fibrosa esterna, l’anulus.
È proprio la degenerazione di questo tessuto fibroso causata da traumi, microtraumi e posture errate, che può condurre dapprima alla protusione discale (bulging), data dalla pressione del nucleo polposo nella direzione in cui le fibre sono maggiormente lasche, e in seguito all’ernia discale, quando l’anulus si lacera consentendo al nucleo polposo di fuoriuscire.
L’ernia può comportare deficit neurologici a seconda che vi sia o meno la compressione di una radice nervosa o del midollo spinale (sciatalgia, cruralgia, formicolii, sensazione di ridotta sensibilità tattile e/o dolorifica agli arti inferiori, disturbi di motilità, trofismo degli arti inferiori, riflessi alterati agli arti inferiori, incontinenza, disturbi sessuali). È tipico in molti soggetti il coinvolgimento del nervo sciatico con dolore irradiato ai glutei e dietro la gamba.
La sintomatologia dolorosa può insorgere sia per sforzi bruschi che per posizioni viziate protratte, per esempio davanti al computer o alla televisione.
Un attento esame clinico che esiti nel sospetto di una discopatia sarà seguito dalla richiesta di indagini radiologiche, in particolare di una lastra del rachide cervicale al fine di evidenziare eventuali alterazioni ossee e solo in seguito, laddove si sospetti la compressione nervosa, della risonanza magnetica.
Se non adeguatamente curata, l’ernia del disco può diventare cronica e danneggiare irreparabilmente le radici nervose coinvolte.
L’obiettivo principale del programma riabilitativo sarà il controllo del dolore attraverso terapie fisiche (laser, TENS) e le terapie manuali come il trattamento delle fasce muscolari lombari e lombo-sacrali e le mobilizzazioni delle vertebre per ripristinare il range fisiologico di movimento. Recuperata la mobilità e ridotto il dolore si passerà ad un programma basato su esercizi terapeutici mirati a ridurre la compressione sui nervi preparato dal fisioterapista specializzato.
LOMBALGIA
Il termine generico lombalgia raggruppa una serie di disturbi che danno origine a dolore a livello della schiena, che può irradiarsi al gluteo e alla gamba.
La lombalgia può essere associata o meno ad una patologia organica. In molti casi è riscontrabile la presenza di una protrusione, di un’ernia discale o di una spondilolistesi.
L’episodio di lombalgia acuta è noto come “colpo della strega”, un dolore tanto intenso da costringere il paziente a rimanere a letto per diversi giorni e che in genere insorge dopo un movimento brusco della colonna. Spesso i primi sintomi di irrigidimento della schiena si presentano dopo aver sollevato un peso in posizione flessa.
Quando la sintomatologia dolorosa persiste per diversi mesi essa è considerata cronica.
La visita medica specialistica mira a stabilire l’origine della lombalgia e a rinvenire eventuali segni di compressione di una radice nervosa, che potrebbe causare un dolore irradiato lancinante con parestesie, sensazione di formicolio o alterazione della sensibilità cutanea nei distretti innervati da quella specifica radice, e anche perdita di forza della muscolatura corrispondente.
Quasi sempre i muscoli che governano i movimenti del rachide sono contratti e dolenti per una risposta di protezione post traumatica e questo può generare un fastidio persistente e continuativo.
Gli esami strumentali richiesti nel sospetto di alterazioni strutturali del rachide sono in genere una radiografia standard del rachide lombo-sacrale, una risonanza magnetica o in alternativa una TAC se si prospetta una discopatia.
Se non adeguatamente trattata, la lombalgia può cronicizzarsi e diventare invalidante, riducendo la mobilità della colonna e interferendo significativamente con le attività della vita quotidiana del paziente.
L’obiettivo principale del programma riabilitativo sarà il controllo del dolore attraverso terapie fisiche (laserterapia, TENS) e terapie manuali come il trattamento delle fasce muscolari lombari e lombo-sacrali e le mobilizzazioni delle vertebre per ripristinare il range fisiologico di movimento. Recuperata la mobilità e ridotto il dolore si passerà ad un programma, preparato dal fisioterapista specializzato, basato su esercizi terapeutici mirati a ridurre la compressione sui nervi.
SPONDOLIDOSI/SPONDILOLISTESI
La spondilolisi è un’alterazione della morfologia del rachide lombare che consiste nell’interruzione di continuità dell’istmo vertebrale da entrambi i lati, causata dallo scivolamento in avanti del corpo vertebrale sul corpo della vertebra sottostante.
La causa più probabile della spondilolisi potrebbe essere una debolezza congenita dell’istmo in alcuni individui. I microtraumi ripetuti, o anche un trauma singolo di una certa entità, possono causare la comparsa di lombalgia.
Questa patologia è la principale causa del dolore alla schiena negli adolescenti e nei giovani sportivi.
La spondilolisi è sostanzialmente benigna, ma tende a peggiorare negli anni ed è comunque una causa di instabilità della colonna vertebrale.
La terapia conservativa è il primo approccio con sedute di fisiokinesiterapia mirata al recupero funzionale. Nei casi più gravi in cui la listesi provoca una compromissione midollare o radicolare è necessario l’intervento chirurgico per stabilizzare la parte lombare della colonna: per tale ragione è necessario tenerla sotto controllo con opportuni esami clinici e strumentali.
Il primo obiettivo del nostro team sarà ridurre il dolore attraverso la terapia manuale decontratturante dei paravertebrali lombo-sacrali, essendo imprescindibile riconquistare una buona flessibilità della catena vertebrale posteriore, anche attraverso esercizi di stretching ed evitando posture in estensione capaci di accentuare lo scivolamento anteriore della vertebra. Se la listesi si mostrerà stabile, si potrà impostare un protocollo di riabilitazione (contrazioni isometriche abbinate ad esercizi respiratori ed esercizi per un maggiore controllo motorio del bacino e della muscolatura glutea) per potenziare degli addominali selettivi, dei glutei e dei muscoli del core, al fine di creare un corsetto naturale che stabilizzi la colonna lombare in situazioni sia statiche, che dinamiche.